Visita allo stabilimento della società GESSI s.p.a. di Serravalle Sesia
di Sandro Callerio
Novara, 14 aprile 2010
Si è svolta martedì 13 aprile una visita presso lo stabilimento della rubinetteria Gessi di Serravalle Sesia.
"Spirito innovativo, il coraggio di osare il nuovo e di sfidare le convenzioni; il successo di Gessi inizia con una idea rivoluzionaria: trasformare il rubinetto, dalla consueta valvola tradizionale, in oggetto di arredo e di design con funzioni e forme sofisticate. E ciò fin dai primi anni di vita dell'azienda; con Griffe del 1992 Gessi inventa infatti il rubinetto "di design" e pochi anni dopo Diverso evoca anche nel nome una rottura: sono di fatto oggetti diversi da tutto quello che era stato pensato e realizzato fino a quel momento, rubinetti cioè, con una personalità propria, non più solo valvole per "avere acqua" ma elementi di arredo capaci di un significativo contributo di immagine all'ambiente.
Come tale la rubinetteria inizia a rispondere alle logiche della moda e del lusso e prepara una rivisitazione dei locali cucina e bagno come ambienti non più di semplice servizio, ma spazi da vivere e da mostrare, da inventare e personalizzare, e in cui i gesti quotidiani acquistano un valore nuovo e speciale.Il costante impegno creativo e di ricerca dell'azienda, si sono materializzati nel tempo in oggetti capaci di trascendere il tempo e le mode. Quadro, Rettangolo, XL, Mimì e oggi Private Wellness sono le pietre miliari di un percorso di successi di cratività e innovazione, vere icone del design famose in tutto il mondo."
L' enfatica presentazione del catalogo aziendale Gessi ci propone una prima riflessione sull'evoluzione del design "utilitario" all'interno dell'ambiente domestico. La trasformazione dei locali cucina e bagno da ambienti non più di semplice servizio, in spazi da vivere e da mostrare ... in cui i gesti quotidiani acquistano un valore nuovo e speciale rientra infatti a pieno titolo in quel processo di enfatizzazione dei bisogni legati al "benessere" che, a dispetto di ogni apparenza e dichiarazione, costituisce una risposta di retroguardia alla evidente crisi dei processi consumistici. Una strategia di comunicazione perfetamente congruente con le caratteristiche del prodotto, collocato "nella fascia alta del mercato e nel settore del contract di lusso di hotel e spa: una nicchia che sembra non conoscere crisi".
Ma riflessioni ben più stimolanti discendono a quanto abbiamo avuto modo di vedere attraversando tutto lo stabilimento.
Innanzitutto è indispensabile sottolineare come nello stabilimento di Serravalle abbia luogo l'intero ciclo di produzione del prodotto, in tutte le sue componenti. Questa scelta industriale, in totale controtendenza rispetto all'insieme dei competitori italiani, può trovare l'unica giustificazione nel tentativo di preservare il presunto vantaggio legato alla capacità di innovazione del produttore, con il mantenimento di tutto il know-how all'interno dell'azienda ma rinunciando al contempo ad ogni vantaggio derivante da economie di scala e da specifiche competenze di punta. A semplice titolo di esempio non sarà inutile ricordare come anche aziende univeralmente riconosciute quali leader tecnologici come Ferrari o Porsche, si affidino per la progettazione e realizzazione di specifici elementi, quali freni o centraline elettroniche, ad aziende detentrici di uno specifico know-how di assoluta eccellenza.
Evidente conseguenza di tale scelta è il maggior costo di fabbricazione dei prodotti del catalogo, solo parzialmente compensate da razionali scelte organizzative e gestionali e dall'impiego di sofisticati macchinari a controllo numerico quasi integralmente automatizzati.
Parallelamente, l'attenzione alla limitazione dell'impatto ambientale, conseguente alla scelta di una interpretazione estensiva delle normative di sicurezza, tanto nell'organizzazione dell'insediamento quanto nella gestione della produzione, viene utilizzata commercialmente come elemento qualificante di una politica di affermazione dei valori che costituisce la chiave della politica di marketing dell'azienda.
E veniamo infine al momento più significativo della giornata di visita: l'incontro con l'amministratore delegato, Eusebio Gualino. Istrionico ed affabulatore, partendo dagli spunti forniti dai partecipanti, ha condotto, in modo apparentemente casuale, il discorso all'individuazione delle presunte debolezze professionali degli uditori. Dando per scontata, con una punta di ironica benevolenza, la preparazione tecnica di tutti i professionisti presenti, ha evidenziato come, secondo i dati di una "indagine di mercato" aziendale, il fattore determinante nella scelta, da parte del commitente privato "normale", del libero professionista a cui affidare la progettazione, sia quello della "capacità di relazione". Il professionista, architetto o ingegnere che sia, deve quindi migliorare le proprie capacità di relazione e comunicazione e, a tal fine, è la stessa Gessi a proporre la partecipazione a sessioni di "formazione" tenute da "opinion leader" quali Tony Robbins, il santone del coaching o da Dipak R. Pant, coordinatore dell'Unità Studi Interdisciplinari Economia Sostenibile dell'Università "Carlo Cattaneo". Perchè la scelta aziendale di Gessi, di non effettuare campagne pubblicitarie tradizionali, necessita evidentemente di un canale alternativo di comunicazione. E quale soluzione è più semplice di trasformare i progettisti in promotori commerciali "a costo zero"!
Ma i numeri parlano chiaro: 80 milioni di Euro di fatturato con un trend di espansione anche in questo periodo di crisi, la leadership del comparto, sei sedi commerciali nel mondo ed un export pari al 65%... .
Come dicono i nostri colleghi transalpini: "Chapeau!".